Se il vino è ⒒facilmente digeribile⒒, l⒒indicazione è salutistica
La terza sezione della Corte di Giustizia europea, nei mesi scorsi, ha emesso un⒒interessante pronuncia in tema di etichettatura di prodotti alimentari ed in particolare del vino. Una cooperativa di viticoltori tedeschi della Renania-Palatinato commercializzava vini di due specifici vitigni, accompagnandoli con l⒒indicazione ⒒Edition Mild⒒ e la menzione ⒒lieve acidità ⒒. Sull⒒etichetta si leggeva ⒒grazie al nostro speciale processo protettivo ⒒LO3⒒ di decodificazione biologica [⒦] diventa gradevole al palato⒒.
Sul collarino delle bottiglie, poi, compariva la dicitura ⒒Edizione leggera, facilmente digeribile⒒. Nel listino dei prezzi il vino veniva designato con l⒒espressione ⒒Edizione leggera ⒒ lieve acidità ⒒ facilmente digeribile⒒.
L⒒autorità incaricata di controllare la commercializzazione delle bevande alcooliche nel Land Renania-Palatinato contestava l⒒uso della dicitura ⒒facilmente digeribile⒒, perché si sarebbe trattato di un⒒indicazione ⒒sulla salute⒒.
La Corte di Giustizia (sentenza del 6 settembre 2012, nella causa C-544/10) ha precisato che la nozione di â’’indicazioni sulla saluteâ’’ comprende tanto un rapporto che implichi un miglioramento dello stato della salute, quanto un rapporto che implichi lâ’’assenza o la riduzione degli effetti nocivi per la stessa.
Inoltre, un richiamo ad un vantaggio nutrizionale o fisiologico influenza la quantità complessiva delle sostanze alle quali esso si riferisce. Si deve, quindi, tenere in considerazione sia gli effetti temporanei e passeggeri dell⒒assunzione, sia quelli cumulativi derivanti dal consumo ripetuto e di lunga durata.
Lâ’’indicazione che quel vino sarebbe â’’facilmente digeribileâ’’, sottintende che il sistema digerente non ne soffra o soffra poco e che lo stato di quel sistema rimanga relativamente sano e intatto, anche a seguito di un consumo ripetuto.
Quindi, lâ’’indicazione controversa potrebbe suggerire un effetto fisiologico benefico duraturo, consistente nella preservazione del buono stato del sistema digerente, contrariamente a quanto avviene per altri vini, dei quali si presume che, a seguito del loro consumo cumulativo, provochino effetti duraturi negativi per lâ’’apparato digerente e per la salute.
Lâ’’indicazione â’’facilmente digeribileâ’’, accompagnata dalla menzione del contenuto ridotto di sostanze considerate negative da un grande numero di consumatori, pertanto, costituisce sicuramente una â’’indicazione sulla saluteâ’’.
La Corte ha poi ricordato che, tenendo in considerazione i rischi di dipendenza e di abuso e gli effetti nocivi complessivi legati al consumo di alcool, le bevande alcoliche rappresentano una categoria speciale di alimenti, soggetta ad una regolamentazione particolarmente restrittiva.
Ritornando alla dicitura in contestazione, anche se fosse considerata veritiera nella parte in cui si riferisce al ridotto tenore di acidità , sarebbe comunque incompleta, perché tacerebbe sul fatto che, indipendentemente dal decorso della digestione, non sono né esclusi, né limitati i pericoli connessi con il consumo di bevande alcoliche. Le indicazioni del tipo di quella in esame sono considerate ambigue ed ingannevoli se si riferiscono ad una bevanda alcolica.
Mettere in rilievo la facile digeribilità finisce per incoraggiare il consumo del vino e, quindi, accrescere i rischi inerenti ad un consumo non moderato. Ò perciò necessario garantire un elevato livello di tutela del consumatore attraverso il divieto assoluto di un⒒indicazione come quella contestata.
Fiammetta Malagoli
malagoli@studiolegalemalagoli.it